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MadamA Bovary

di e con Lorena Senestro
liberamente ispirato a "Madame Bovary" di G. Flaubert
musiche originali di Eric Maestri

disegno luci Roberto Tarasco

costumi Stefania Berrino
regia Massimo Betti Merlin e Marco Bianchini

 

FINALISTA PREMIO SCENARIO 2011
TEATRO STABILE DI TORINO Stagione 11-12
MENZIONE SPECIALE ARGOT OFF 2013
SELEZIONE MILANO NEXT 2016

 

L'universo di Flaubert e l'ambientazione di Madame Bovary sono prossimi alla bruma che aleggia sui prati della pianura padana, ai personaggi che popolano una certa piemontesità. Individuano i caratteri propri della vita di provincia, la provincia nella sua dimensione assoluta, esistenziale.

Lorena Senestro reinventa una Emma Bovary dei nostri giorni, in chiave piemontese.

I personaggi e le atmosfere del romanzo, oltre che per bocca di Flaubert, sono rievocate attraverso versi di Guido Gozzano e filtrate dall'autobiografia dell'attrice – che è anche autrice del testo.

Al centro dello spettacolo c'è l'attore e le sue potenzialità espressive, alla riscoperta della modernità e della forza evocativa dei classici della letteratura. Attraverso un'altalena di sensazioni, situazioni e registri, lo spettatore viene condotto in un mondo inventato, generato dall'immaginazione creatrice di Emma Bovary. Sfilano tematiche di grande attualità quali la paura di agire, le false chimere, la dialettica tra città e provincia, tra nuovo e tradizione.

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"[...] In “Madama Bovary” l’inventiva della Senestro non si pone contenimenti. Ottimo è il suo magistrale immedesimarsi nelle parole e nei singulti della sua eroina. Ogni battuta mette a luce una preparazione accurata che non tralascia il valore storico dell’Opera. La sua non comune capacità permette di proiettare il suo amore verso la letteratura classica con un ammiccamento linguistico che si avvicina ai nostri tempi. La sua profonda creatività raggiunge l’apice quando l’attrice piemontese riesce a raggiungere un perfetto accordo tra più letterature mescolando sapientemente il linguaggio poetico di Guido Gozzano, alcune cadenze dialettali della sua terra, con la classicità di Gustave Flaubert. Le battute così sapientemente create sono un esempio di purezza stilistica che l’attrice sul palco esalta con la sua padronanza attoriale. La scena scarna è animata solo dalla presenza di Emma che con la sua angoscia e la sua opprimente solitudine ci trasmette le sue coinvolgenti emozioni. Lorena Senestro esalta la sua creatura, una perfetta “Madama Bovary” recitata con intensa maturità scenica." 

(Giuliano Angeletti,  Corriere dello Spettacolo)

"[...] Nel suo abito vagamente nuziale, l'inquieta cacciatrice di eros scilla tra oscilla tra lingua e dialetto, tra dramma e sarcasmo, entrando e uscendo dal personaggio la cui fatuità ha dato il nome a un disturbo comportamentale. Ma la Senestro non ci racconta una patologia. E' troppo attrice per negarsi la gioia del divertimento e dello sfottò. Vive perciò situazioni sentimentali che si trasformano in desiderio e paura, disegna piroette verbali che svelano una grande intelligenza interpretativa.

(Osvaldo Guerrieri, La Stampa)

" [...] Madama Bovary di Lorena Senestro (Torino), brava attrice, colta e intelligente, che cerca il bovarismo nella sua biografia tra italiano e dialetto piemontese..." (Claudia Cannella, Hystrio)



" [...] Lorena Senestro, autrice e attrice intelligente e acuta, evita il melodramma e la retorica e opta per quell'ironia, certo velata da consapevole e nostalgica malinconia, che l'amato Gozzano scelse quale arma per affrontare l'insanabile inospitalità del nostro mondo"

(Laura Bevione, Hystrio)



"È una monologante di classe Lorena Senestro, che ha scritto ed incarnato Madama Bovary ospite del cartellone 2012 del Teatro Stabile di Torino. E' la risposta piemontese a tanto teatro italiano vernacolare, che non si perita di sdoganare in ogni dove dialetti di territori lontani, [...] questo soliloquio ha i documenti in regola per il circuito di tutto il bel paese, la Bovary della giovane attrice, torinese d'elezione, può calcare l'Italia, anche per l'estrema agilità dell'allestimento. [...] Senestro non pone limiti al suo essere altro da sé, aggroviglia i suoi bei tratti avvinghiando l'attenzione, immergendosi in una carrellata di situazioni che si materializzano in persone, cose, fenomeni naturali, ben scolpiti per l'immaginazione degli astanti. [...] Ci si goda il talento di una commediante, innamorata del palcoscenico."

(Maura Sesia, Sistema Teatro Torino / Repubblica)


 

"Di grande efficacia e coinvolgimento emotivo, un testo colto e spiritoso, con frammenti in dialetto, dentro e fuori il personaggio;[..] Lorena Senestro è molto brava nel far scorrere questo flusso di parole che, prendendo spunto da Flaubert, evoca terre piemontesi e stati d'animo senza tempo." (Valeria Ottolenghi, Ass. Naz. Critici di Teatro)



"Momenti di profonda disperazione si alternano a sorrisi e risate, il pubblico segue e non si annoia, l'attrice non ci lascia un momento soli, dall'attimo in cui è comparsa sulla scena ha rapito lo sguardo e ci ha trascinati nel suo vortice di parole, movimenti e passioni."

(Daniela De Luca, L'asino vola)

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