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ELEGIA DI UN CINGHIALE FERITO

ELEGIA DI UN CINGHIALE FERITO

di Matteo Di Somma 

con Matteo Di Somma, Violetta Ghersina 

Progetto musicale a cura di Violetta Ghersina 

dossier

tecnica

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Lo spettacolo nasce da un’esigenza personale: scrivere per dialogare con qualcuno che non può o non vuole rispondere. Un uomo più grande, una relazione vissuta a diciassette anni; un maestro, un allievo; una manipolazione narcisistica di chi ha il potere contro chi non ne ha. Attraverso il racconto di questa esperienza, si cerca di dare forma a domande senza risposte: che cosa resta del primo amore? Qual è la linea sottile tra desiderio e dolore? Quanto siamo consapevoli, da adolescenti, di ciò che viviamo? Come agisce la lente del tempo sulle ferite del passato?


⚠️ Lo spettacolo contiene scene di nudo e tematiche intense. Non è adatto a persone sensibili.


Elegia di un cinghiale ferito è un monologo intimo e crudele, che ricostruisce la relazione tra un adolescente e un uomo adulto. Un primo amore segnato da potere, manipolazione e ambiguità. A distanza di dieci anni, Matteo Di Somma cerca di dare forma al dolore e interrogarsi sul confine tra desiderio e violenza, tra memoria e trauma. Il racconto si snoda tra parola, musica e video, in un viaggio visionario tra un sentiero nel bosco, un biglietto del cinema, un disco dei Marlene Kuntz e un water come luogo d’attesa. I frammenti di vita si ricompongono in un’elegia spietata e poetica, dove l’ironia si mescola al dramma. Una lente ingrandita sul passato che, nonostante il tempo, continua a pulsare.


“Crediamo di conoscere il dolore quando perdiamo chi amiamo. Ma c’è una sofferenza molto più terribile: quando ci accorgiamo che neanche i dolori durano per sempre.”

[Caligola, Albert Camus]


Quanto dura effettivamente un dolore? Per quanto tempo ci accompagnerà? Elegia di un cinghiale ferito nasce per rispondere a queste domande, da una scrittura intima e solitaria: scrivere per dialogare con qualcuno che non fa più parte della nostra vita e che, ad ogni modo, non saprebbe parlare onestamente con noi. Un uomo più grande, una relazione vissuta a diciassette anni; un maestro, un allievo; un Cinghiale, un Cacciatore; una manipolazione narcisistica di chi ha il potere contro chi non ne ha. Elegia di un cinghiale ferito è la ricostruzione di una relazione amorosa che Matteo ha vissuto con un uomo adulto quando era adolescente – esperienza che dopo 10 anni dal suo avvenimento non riesce a trovare la sua fine.

Che cosa resta del primo amore? Qual è la linea sottile tra desiderio e dolore? Quanto siamo consapevoli, da adolescenti, di ciò che viviamo? Queste domande spingono Matteo e Cinghiale a mettere al bando pubblico quello che hanno subito da Cacciatore.


Elementi reali trovano il loro espediente narrativo in una drammaturgia non solo di parola ma anche musicale e video: una citazione da un libro di Camus; un apparecchio dentale che taglia il labbro di Matteo, una lacrima di sangue che esce dalla sua bocca, e che lo trasformerà inevitabilmente nella Biancaneve di Walt Disney agli occhi del Cacciatore; un disco dei Marlene Kuntz; un water sul quale si aspetta di stare meglio; un cinghiale ferito; un biglietto del cinema scoperto dalla fidanzata del Cacciatore; un sentiero nel bosco che Matteo è costretto ad attraversare di notte e al buio; una pizzeria.


Elegia di un cinghiale ferito è una lente d’ingrandimento brutale – tanto ironica quanto drammatica – su come le ferite del passato mutino nel tempo.


Matteo Di Somma, attore e autore spezzino, porta in scena un monologo intimo e doloroso, un’indagine sulla memoria e sulle tracce lasciate dal primo amore. Classe 1996, si avvicina al teatro grazie all’incontro con SCARTI, collaborando a progetti rivolti a studenti e persone con disabilità. Dopo le prime esperienze con Kronoteatro, si diploma nel 2023 presso l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, lavorando con artisti come Sotterraneo, Stefano Cordella, Giuseppe Emiliani e Giorgio Sangati. Successivamente, approfondisce la sua ricerca fisica e teatrale alla masterclass Le parole del corpo curata da Michela Lucenti presso ERT.


Violetta Ghersina, genovese, nasce cantando nel 2000. Durante gli studi al liceo artistico si avvicina al mondo del teatro e ne viene rapita; trova il luogo dove poter sperimentare tutti i suoi interessi: costume, scenografia, musica, canto, recitazione e perché no, anche il bricolage.

Nel 2022 si dipola al Teatro Nazionale di Genova, dove consegue il master nel 2023. Lavora sotto la direzione di Carlo Orlando, Elisabetta Pozzi e Roberta Torre. Continua gli studi presso ERT, approfondendo l’aspetto di drammaturgia del movimento sotto la guida di Michela Lucenti.

Attualmente studia presso il conservatorio di Genova N. Paganini di musica elettronica, grazie al quale ha curato l’audio per la mostra The Other Direction di Laura Sicignano e Franziska Greber.

LE PROSSIME DATE:

📅 25 Ottobre 2025

📍Teatro della Caduta, Via Buniva, 24 - Torino

Teatro della Caduta A.P.S. - Piazza Santa Giulia, 11 - Uffici: Via Fontanesi, 25 - Teatro: via Buniva 24 -  10124 Torino  (TO)

P.Iva/C.F.  08714940015 - Tel. 011/2453869

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